Biografia di Elisa Morelli

Dopo aver conseguito l'abilitazione all'insegnamento, vince il concorso a cattedre per il Disegno e la Storia dell'Arte nei licei, in grazia del quale viene inviata a Foggia, dove insegna per ventotto anni nell'istituto magistrale "C. Poerio" e nel Liceo scientifico "G. Marconi", dedicandosi sempre alla pittura, più tardi alla scultura, con successi e riconoscimenti in premi e concorsi.
Nel frattempo attua diverse mostre personali, oltre che a Foggia, dove lascia molte opere in collezioni pubbliche e private, anche a Bari e a Lecce.
Nel 1986 dà vita a Foggia ad un corso di pittura, grafica ed educazione visiva, dell'università degli adulti, che si sviluppa in pieno negli anni successivi, con un bel gruppo di ricerca.
"Fugge" da Foggia (è un detto foggiano), nel 1994, portandosi a Forlì, dove insegna per altri sei anni nel Liceo delle Scienze sociali, poi Liceo Classico "Morgagni".
Da quella data si dedica, oltre che alla pittura ad olio, all'acquerello, alla pittura su seta, anche e maggiormente, alla scultura ed alla ceramica. Ha realizzato sculture a tema religioso per il santuario di Casticciano (Forlì), per la chiesa parrocchiale di Fratta Terme, per il Santuario della Madonna dei Cappuccini di S.Agata Feltria (Rimini), iniziando così un percorso di studi francescano, che è sempre in atto. Ha completato il ciclo di opere in ceramica interpretando la "via Christi" compiuta da San Francesco per la chiesa di "Frate Leone" dei Padri Cappuccini di Vignola.
Ultimamente,ha realizzato due grandi pannelli in ceramica per il santuario della Madonna dei Cappuccini di S. Agata Feltria,l’uno rappresentante l’albero della vita con Natività e scene bibliche,l’altro con La discesa dello Spirito Santo sugli apostoli e scene del nuovo Testamento. Da diversi anni studia anche canto e pianoforte. Elisa Morelli vive e lavora a Faenza.
Sulla home del sito la prima immagine mostra uno dei pannelli in ceramica realizzati per lo stesso santuario, con quattro scene tratte dal nuovo Testamento e rappresentanti nell' ordine: "le beatitudine", "la moltiplicazione dei pani e dei pesci", "la tentazione di Cristo nel deserto ad opera del diavolo".
Nella città di Faenza, dove vive dal 1999, Elisa Morelli si è inserita nella ricca e molteplice vita artistica partecipando ad eventi e mostre collettive, realizzando anche una mostra personale alla galleria comunale Molinella nel 2017.
In questa esposizione l'artista ha esibito un suo ciclo operativo, ulteriormente ispirato alla figura di S.Francesco d' Assisi ,consistente in dieci grandi teli dipinti su seta, ciascuno della misura di 150x100(cm), aventi come tema le laudi del "cantico di frate Sole" o "cantico delle creature", tutti riportati su questo sito, in una delle sezioni dedicate alle opere. L'artista ha curato anche un volume illustrato, corredato di studi grafici e pittorici relativi alla realizzazione dei teli, con arricchimenti letterari, poetici, filosofici e citazioni dai testi sacri delle cinque religioni più rappresentative delle diverse comunità nel mondo. Ovviamente, l'intero lavoro ha richiesto un impegno di diversi anni da parte dell' artista, non solo per la realizzazione, ma per l'ampiezza dello studio di ricerca.
Nella stessa esposizione, l'artista ha presentato anche ii grande clavicembalo Dulcken, da lei stessa donato alla scuola di musica comunale di Faenza "Giuseppe Sarti", realizzato dall'artigiano e cembalaro Urbano Petroselli, da lei stessa dipinto e dorato. Durante i dieci giorni della mostra ha offerto alla città anche un concerto, sponsorizzato dalla "Bottega Bertaccini”, pregevole luogo culturale dell'ambiente faentino, in occasione del quale si sono esibiti i maestri M.Claudia Bergantin, soprano, Marco Farolfi al clavicembalo.
L'artista, infatti, frequenta la scuola di musica comunale come allieva per il clavicembalo ed il canto lirico da diversi anni, come arricchimento di cultura personale, per non perdere l'occasione di un tangibile collegamento fra le arti.
Nella stessa mostra figuravano anche opere di pittura, scultura e ceramica, attività molteplici, in grado di confermare la vocazione poliedrica dell' artista!
Nel 2019 Elisa Morelli ha tenuto una mostra personale a Predappio alta, provincia di Forlì, nella suggestiva "vecia cantena d'la Pre", ristorante rinomato di Barbara Lucchi, luogo vetusto con diversi piani di Storia. Qui, con frequenza, vengono accolte iniziative culturali ed artistiche, grazie alla vivace capacita della proprietaria di mettere in relazione le sue scelte culinarie con le opere artistiche delle esposizioni. Uno spunto molto stimolante che ha suggerito all'artista una delle più bizzarre combinazioni delle proprie opere, in cui hanno trovato posto anche alcuni scialli ricamati.
Dal 2020, su incarico di Padre Stefano Maria Cavazzoni, parroco della chiesa dei Padri cappuccini di Fidenza, egli stesso laureato all'accademia di Belle Arti di Bologna, l'artista si dedica a realizzare studi ed interpretazioni pittoriche e ceramiche ispirate a una scultura marmorea del Cinquecento molto interessante presente nella chiesa, rappresentante la Vergine col Bambino con gli scapolari, la Madonna del Carmelo. Lo scopo è quello di valorizzare e di attirare l'attenzione sul prezioso manufatto sia dal punto di vista artistico e culturale che da quello devozionale, oltre a quello di individuarne ii tracciato storico.
Nella primavera del 2023 l'artista ha tenuto, in parrocchia a Fidenza, un corso amatoriale di ceramica, in un'atmosfera di simpatia e consensi.
Ha ripreso anche a dipingere ad olio, dedicandosi in particolar modo al paesaggio collinare dei dintorni di Faenza, con attenzione ai complessi aspetti geologici, quali la vena del gesso, i torrenti, le grotte, le rocche, i calanchi, i boschi e le colture, combinati in una convivenza complessa, capace di dar luogo ad eventi disastrosi, come nella primavera del 2023.

Fonti di ispirazione

" Guardo alle opere migliori di Angelo Biancini. Soprattutto osservo le sue risoluzioni nel trattare i gruppi di figure, le euritmie, il suo modo di evitare la sterilità delle cadenze prospettiche (a sua volta Biancini guardava Picasso e Martini)...Sono innamorata della ceramica dello spagnolo contemporaneo Miguel Barcelò che ho avuto modo di vedere alla Biennale di Venezia e sono rimasta incantata dal modo di come usa l'argilla, di come la segna e la colora..."
Cit. dal libro Sulle Tracce di Francesco.Opere di Elisa Morelli.

Le simbologie

" Io dico sempre che i miei modelli sono da ricercarsi nella scultura romanica emiliana ed oltre. Le mie rappresentezioni sono parodie di eventi, raccontati con lo spirito della novella ed il sorriso dei bambini che l'ascoltano. L'uso di simbologie mi viene spontaneo: a volte è addirittura inconsapevole e mi capita di scoprirne delle insospettate dopo nel tempo. Abbiamo dentro di noi un serbatoio di ricordi che affiorano senza la nostra precisa volontà".
Cit. dal libro Sulle Tracce di Francesco.Opere di Elisa Morelli.